Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

giovedì 11 ottobre 2012

Reality (2012) by Matteo Garrone


Reality (2012)
di Matteo Garrone

Aniello Arena (Luciano)
Loredana Simioli (Maria)
Nando Paone (Michele)
Nello Iorio (Massimone)
Nunzia Schiano (zia Nunzia)
Rosaria D'Urso (zia Rosaria)
Raffaele Ferrante (Enzo)
Paola Minaccioni (Roman customer)


Una panoramica orizzontale mostra un paesaggio suburbano campano e mai ci si aspetterebbe che vada a stringere su una carrozza trainata da cavalli che insieme alle utilitarie percorre la strada che conduce alla reggia accolta da custodi in parrucche settecentesche. Uno sfarzo di colori e cattivo gusto che si propaga per i corridoi maestosi degli innumerevoli rinfreschi matrimoniali che la tenuta ospita in contemporanea. In uno di questi Luciano fa il buffone vestito da donna e ha il compito di portare la vivacità all'estremo; ma solo quando fa la sua comparsa Enzo, personaggio del momento nell'immaginario collettivo televisivo e comparsa ai matrimoni a pagamento, la festa si trasforma in una bolgia di urla, applausi e autografi chiesti. Luciano ne rimane affascinato da seguirlo nel suo pellegrinaggio di matrimoni in stile catena di montaggio: le parole sono le stesse, l'entusiasmo degli ospiti pure. Un elicottero porta via il fenomeno dalla gente normale, per quel Paradiso di sensazioni raggiungibili solo grazie a quell'ascensore che per un decennio è stato il Grande Fratello. Reality per cui l'ignoranza e l'inettitudine non sono handicap ma anzi strumenti per far breccia nei cuori di un popolo semplice e ingenuo.

Popolo di cui Luciano fa parte e a cui vende il pesce ogni mattina in una piazzetta rionale, arrotondando con un riciclaggio di robot da cucina il tanto che basta a dare una dignità economica a moglie e figli. Ma dopo la visione di Enzo nel cervello di Luciano c'è solo un'idea: fare di tutto per entrare nella Casa più desiderata dagli italiani. E per questo arriva alle estreme conseguenze, alla vendita della sua attività, alla depressione, alla mania, alla depressione. Finché non riuscirà veramente a entrare nel reality, ma non da protagonista, con le telecamere e il mondo interno e esterno che continua a ignorarlo.

Garrone al suo settimo film schiaccia ancora il pedale su ciò che è più capace: raccontare una iperrealtà con taglio grottesco e tecnica vertiginosa. La prima ora e mezza è un perfetto pamphlet sulla deriva di quell'annullamento della coscienza popolare che Pasolini aveva predetto nel secolo scorso. Trova nell'attore carcerato Aniello Arena un istrione straordinario e in Loredana Simioli (la moglie del protagonista) un ritratto di donna della piccola borghesia napoletana davvero efficace.

Peccato che al momento di maggior deriva del suo personaggio il film si allunga, la sceneggiatura non è capace di tenere il ritmo e il regista si perde un po' in banalità (i mobili regalati ai poveri per paura di essere spiato dai selezionatori del reality) e in simbologie opinabili (il bruttissimo grillo sul muro) fino a un finale a tratti suggestivo ma scontato.


VP