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lunedì 26 agosto 2013

Arca Russa (2002) by Aleksandr Sokurov


Russkij Kovceg (2002)
di Aleksandr Sokurov

Sergey Dreyden (the Marquis de Custine)
Mariya Kuznetsova (Catherine the Great)
Leonid Mozgovoy (the Spy)
Mikhail Pietrovsky (Hermitage Director)
David Giorgiobiani (Orbeli)
Maksim Sergeyev (Peter the Great)
Natalya Nikulenko (Catherine the Great)
Vladimir Baranov (Nicholas II)


Ci aveva provato Hitchcock nel '48 ma il suo "nodo alla gola" era astutamente camuffato e il buon Alfred cambiava le bobine sulle superfici scure che potessero reggergli il gioco. Nel 2002 le libertà del digitale permettono il prodigio e solo un russo poteva portare in scena una delizia tecnica tanto leggera quanto mastodontica per la cura dei dettagli e l'uso di personale.

Il russo è chiaramente il migliore dell'epoca, il più controverso, poetico e celebrato: un Sokurov che fluttua con la sua camera tra le stanze preziose dell'Hermitage di San Pietroburgo seguendo il viaggio di un diplomatico europeo tra le epoche storiche e tra gli spazi dove Pietro il Grande, Caterina II e Nicola I e II sono i protagonisti di uno sfoggio dell'età imperiale che lascia senza fiato.

A volte si ritorna all'epoca contemporanea, tra i turisti che ammirano i Cézanne e i Degas, ma basta superare un'altra porta di un'altra sala per tornare laddove la Storia ha scritto il suo corso: perché, come dice il finale, l'unico scopo di un museo, così come di qualsiasi rappresentazione storica e artistica, è quello di "navigare per sempre e di vivere per sempre".

Il film di Sokurov meno interpretativo, forse meno importante sul piano degli argomenti e sull'espressività dell'immagine, sicuramente il più ricco di dettagli da catturare: una magnifica rappresentazione teatrale, fatta di azione e musica, prestata alla Settima Arte per rivoluzionarla. Non si può fare altro che togliersi il cappello e rimanere in silenzio di fronte a tanta magniloquenza, che ancora una volta parla della Russia, della sua differenza col resto dell'Europa (chissà se l'antipatica petulanza del diplomatico che la macchina da presa segue è volutamente evidenziata), della sua smania di grandezza.


VP