Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

mercoledì 13 novembre 2013

Giovane e Bella (2013) by François Ozon


Belle et Jolie (2013)
di François Ozon

Marine Vacth (Isabelle)
Géraldine Pailhas (Sylvie)
Frédéric Pierrot (Patrick)
Fantin Ravat (Victor)
Charlotte Rampling (Alice)
Lucas Prisor (Felix)
Laurent Delbecque (Alex)
Jeanne Ruff (Claire)


Quattro stagioni per quattro canzoni per quattro uomini diversi: nella prima la giovane e bella è in vacanza con i suoi e perde la verginità con un dolce tedesco, nelle altre lei si barcamena tra uscite di hangar della stazione e hall e corridoi patinati di alberghi di lusso per incontri a pagamento all'oscuro di tutti. È minorenne, ha lo sguardo angelico, che maschera innocenza con un po' di rossetto e qualche cambio da mettere nel bagno pubblico, ed è decisa a continuare il suo giro di sms e siti di escort anche quando si ritrova la polizia alle calcagna e la rabbia di una mamma borghese e single che, a conti fatti, si rivela più meschina e subdola di lei.

A differenza della Catherine Deneuve del '67 (Belle De Jour) Isabelle non si lascia coinvolgere dal piacere particolare e talvolta inconscio del sesso: il suo è un modo di vedere il mondo logico e spietato, che non lascia spazio a sfumature e sensibilità. È un Deus ex machina della bellezza femminile attuale funzionale ad Ozon per raccontare la fine della spiritualità e del tabù: il sesso è una merce di scambio e l'immoralità di un'adolescente non colpisce neanche più, anzi è giustificata da un libero mondo dove un pervertito, un ricco manager di mezz'età e un comprensivo anziano dagli occhi dolci e innamorati, che paradossalmente è quello che la mette nei casini, non possono sottrarsi a uno scempio sociale per poche ore di piacere.

Ozon filma con mano sicura e grande gusto dei dettagli: ancora una volta eredita da Truffault il miglior modo di romanzare per immagini navigando tra intimità e superficie. I personaggi spesso sono pennellati e non rifiniti, come in una tela impressionista, ma la realtà che racconta appare in tutta la sua crudeltà mascherata. L'evoluzione dell'umanità è a un punto di non ritorno.


VP