Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

sabato 17 maggio 2014

Solo gli Amanti Sopravvivono (2013) by Jim Jarmusch


Only Lovers Left Alive (2013)
di Jim Jarmusch

Tom Hiddleston (Adam)
Tilda Swinton (Eve)
Anton Yelchin (Ian)
Mia Wasikowska (Ava)
John Hurt (Marlowe)
Jeffrey Wright (Dr. Watson)
Slimane Dazil (Bilal)
Carter Logan (Scott)


I vampiri di Jim Jarmusch chiamano zombie gli umani, si mettono in contatto dai vari punti del globo non solo tramite Skype ma anche in sogno e hanno un'insana passione per l'artigianato e l'analogico. Dormono di giorno su lenzuola scure, portano guanti e occhiali da sole quando escono di casa e, per l'appunto, sono i personaggi di un film di Jarmusch: tante chiacchiere, poca azione, interessi a non finire. Lui è un musicista metallaro dal passato secolare turbolento, vive nella riservatezza a Detroit in una house protetta da telecamere a circuito chiuso (non sia mai che i fan lo scoprano), lei sta in Morocco e ama perdersi nei vicoli brulicanti di pusher. Lui si rifornisce di pregiato sangue "zero negativo" in ospedale, corrompendo a caro prezzo (e chissà come quei soldi l'ha guadagnati) un medico del laboratorio, lei frequenta a Tangeri uno scrittore dalle vecchie sembianze che distribuisce flaconi di roba sempre più rara: gli umani si stanno mischiando e il sangue diventa ogni Era più impuro. Jarmusch non si sofferma granché su questo particolare di rilievo ma vabbè...

Vivono lontani ma non si sa perché, soffrono la mancanza l'un l'altra, così lei va a trovare lui e compare anche la sorella birichina. Si nutrono (addirittura anche di un ghiacciolo di "zero negativo"), parlano, litigano, escono in un locale, fanno giri in macchina: si vede lo sconsolante abbandono dell'ex capitale della catena di montaggio americana, oggi violentissimo agglomerato urbano dove il degrado è dappertutto. Meno triste è Tangeri dove i due si rifugiano prima di scoprire un serio pericolo per la propria stirpe.

Poca storia, tanta atmosfera. Il solito Jarmusch che ci propone un bel coffee and cigarettes in salsa vampiresca, interessante per il timbro estetico e la rappresentazione di un'umanità assente e impura. L'amore tra i due protagonisti non esprime carnalità, come un film di vampiri vorrebbe, ma più mania per strumenti e forme. Ricorda per certi versi The Hunger di Tony Scott, il film dell'83 che noi conosciamo come Miriam Si Sveglia A Mezzanotte; con la differenza che il new romantic è roba di trent'anni fa. Curioso, si presta a letture metafilmiche, troppo vago per offrirne una ufficiale.


VP