Blue Jasmine (2013)
di Woody Allen
Cate Blanchett (Jasmine)
Alec Baldwin (Hal)
Sally Hawkins (Ginger)
Max Rutherford (Johnny)
Andrew Dice Clay (Augie)
Kathy Tong (Raylene)
Charlie Tahan (little Denny)
Alden Ehrenreich (Denny)
L'ascolto di Blue Moon risveglia in Jasmine il recente ricordo di una vita opulenta nell'alta borghesia newyorkese, con un marito che l'affoga nel lusso tra viste mozzafiato e stanze dai soffitti alti. Jasmine parla da sola o con la prima persona che capita che la prende puntualmente per disadattata, non facendosi influenzare dalle valigie di Louis Vuitton e dalle vesti pregiate. Arriva a San Francisco per rimettersi in piedi, giusto coi soldi per pagare il taxi e con poca abitudine al risparmio, a ruggire e sovrastare la sorellastra adottiva Ginger, ignorata da sempre e truffata proprio dall'ex marito di Jasmine, vissuta nei toni medi di una vita normale e con fidanzato, figli e amici che non brindano con lo champagne. Proprio quando sembra che l'arrogante bionda detti legge col suo savoir faire, alla fine la vita normale prende il sopravvento lasciando cadere le velleità della snob nel panico, nella depressione, nell'indifferenza.
Tornato in patria dalla tournée europea Allen ritrova quella borghesia americana di cui era stato cantore di vizi e (poche) virtù: la scioglie nella luce calda di San Francisco, città radiosa di gioia popolare, in un'epoca in cui lusso e abbondanza sono ormai impossibili da mantenere: per questo la borghesia è costretta a rubare, a gestire subdoli passaggi di proprietà e cambi di società. Sotto i denari sporchi e l'oro di una classe truffaldina, talvolta involontariamente, non c'è altro che la menzogna, la porta per il baratro, la fine di un sogno.
Commedia classica, cinica e brillante, marchio di fabbrica del miglior Allen: offre a Cate Blanchett gli assist giusti per gigioneggiare e disegna ritratti convincenti di sorelle e fidanzati. Il miglior cinema di Natale.
VP
