Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

mercoledì 19 marzo 2014

Snowpiercer (2013) by Joon-ho Bong


Snowpiercer (2013)
di Joon-ho Bong

Chris Evans (Curtis)
Tilda Swinton (Mason)
Jamie Bell (Edgar)
Ed Harris (Wilford)
Luke Pasqualino (Grey)
John Hart (Gilliam)
Octavia Spencer (Tanya)
Ewen Bremner (Andrew)


Cronaca di una rivoluzione a bordo di una gigantesca locomotiva autosufficiente che da 17 anni ha salvato l'umanità da una nuova era glaciale. I vagoni dividono le classi sociali, tra una testa abitata dall'ingegnere del mezzo, un divinizzato capitalista che osserva le debolezze umane dal posto di comando, e una coda dove gli ultimi tra i fortunati sopravvissuti, quelli del biglietto economico, vivono nella sporcizia, nel caos organizzato da milizie armate e dagli ordini dettati da un'odiosa corrispondente del capo, nutrendosi con barrette di proteine ottenute dal succo di insetti. I bambini vengono rubati, i genitori minacciati, i dissidenti torturati con il congelamento degli arti a temperatura esterna. Mano a mano che quest'ultimi riescono a farsi largo verso la testa della locomotiva, tra porte aperte con l'aiuto di un elettricista tossico e sua figlia e ripetuti scontri con gli uomini della sicurezza, scoprono non solo la desolazione del mondo esterno (architetture ghiacciate e deserte) ma anche la scuola per i figli degli avvantaggiati, la meraviglia dei giardini botanici, i ristoranti di sushi e l'odore del cibo vero e del fumo, le saune e le discoteche in cui le classi medio-alte si sollazzano per tutta l'infinita corsa del treno; anche qualche cambio climatico per una nuova speranza.

Primo film in lingua inglese di un regista coreano che ha già una decina di opere sul curriculum: una fantascientifica lotta di classe in cui lo spettatore è catapultato all'interno di un universo claustrofobico, dove il mezzo su rotaia diventa simbolo del sistema capitalista attuale, in cui l'umanità, anche di fronte al disastro naturale per sue colpe, non rinuncia al brutale sistema piramidale che ne regola i rapporti. Un capolavoro che con la sua struttura da b-movie adrenalinico tiene incollati dall'inizio alla fine, con scenografie affascinanti e personaggi classici, e riprende non solo il concetto di fantascienza politica, ovvero quella più importante, marchio di fabbrica di grandi autori come Carpenter o Wes Craven, ma anche tutte le ossessioni visive e narrative che hanno accompagnato il cinema del genere (e non solo) da Metropolis ad Avatar passando per Titanic.

Un film di cinema che, parlando del cinema, offre allo spettatore nientemeno che il cinema... e non è scontato, soprattutto di questi tempi. Una delizia... Hollywood prenda appunti.


VP